Secondo quanto emerso dalle indagini, Deda avrebbe gestito in modo arbitrario e personale il bilancio dell’Ordine, assumendo familiari e conoscenti in ruoli chiave, e avrebbe compiuto spese ingiustificate anche attraverso pagamenti fittizi o destinati a soggetti terzi.
Anche la vice, A.G., risulta coinvolta per aver autorizzato e applicato un bilancio provvisorio per il 2024 in assenza di poteri legittimi e in violazione di una sentenza del Tribunale Amministrativo.
Quando il vertice sbaglia: chi filtra chi?
Certo, l’Ordine degli Odontoiatri non è un ospedale, né una sala operatoria. Ma è proprio lì, nelle stanze amministrative dove si prendono decisioni strategiche e finanziarie, che dovrebbe valere uno dei principi più nobili della medicina: il giuramento di Ippocrate, quello che invita ogni professionista a non nuocere.
E vien da chiedersi, con una punta di amarezza e ironia:
👉 Se chi guida l’Ordine si allontana da quei principi, cosa possiamo aspettarci dai livelli inferiori della struttura?
È evidente che non bastano la vocazione o il titolo professionale: è necessario un filtro forte, una rete di controllo, sia statale che privata, in grado di garantire trasparenza, responsabilità e legalità. L’etica da sola non basta se non è accompagnata da meccanismi efficaci di monitoraggio e correzione.
Sanità pubblica e turismo medico: convivenza o alternativa?
Non è questo un attacco alla sanità pubblica – che resta fondamentale, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. Ma quando emergono scandali anche negli organi che dovrebbero vigilare sulla professionalità del settore, diventa inevitabile guardarsi attorno alla ricerca di modelli alternativi.
In questo senso, il turismo medico in Albania sta diventando una realtà sempre più forte e apprezzata. Le cliniche private che operano in questo ambito offrono standard elevati, attrezzature moderne e personale spesso formato all’estero. Ma soprattutto offrono trasparenza, la vera valuta della fiducia.
Conclusione: verso un sistema misto, credibile e controllato
Non si tratta di opporre pubblico e privato, ma di valorizzare entrambe le dimensioni attraverso una cultura della responsabilità. Lo scandalo all’Ordine degli Odontoiatri è un campanello d’allarme, non solo per la professione odontoiatrica, ma per l’intero ecosistema sanitario.
La soluzione? Un sistema in cui lo Stato garantisca regole e vigilanza, e dove il privato offra efficienza, qualità e competitività. E tra le espressioni più virtuose di questo equilibrio, oggi, il turismo medico in Albania si afferma come un’opzione concreta, professionale e – soprattutto – credibile.
Perché la salute è una cosa seria. E anche la fiducia lo è.
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